LEGGE DI BILANCIO 2025

SPESE DI TRASFERTA TRACCIABILI

Le nuove regole in tema di tassazione del lavoro dipendente (comma 5 dell’articolo 51 e comma 3-bis dell’articolo 95 del Tuir, come modificati dal comma 81, articolo 1, della legge 207/2024), stabiliscono che dal 1° Gennaio 2025 le spese di vitto, alloggio, viaggio e trasporto mediante autoservizi pubblici non di linea relative a trasferte di dipendenti hanno l’obbligo di pagamento tracciato, altrimenti scatta l’indeducibilità del costo in capo all’impresa datore di lavoro (anche ai fini Irap) e la tassazione per il dipendente in quanto considerata “retribuzione”. I movimenti in contanti riferiti ai rimborsi in questione saranno, perciò, penalizzati due volte.

Per i rimborsi di spese di trasporto l’obbligo di tracciabilità dovrebbe riguardare sia le trasferte al di fuori che quelle all’interno del Comune dove si trova la sede di lavoro (articolo 51, comma 5, Tuir).

Per le spese di vitto e alloggio, invece, il nuovo obbligo di tracciabilità vale solo in caso di rimborso per trasferte del dipendente fuori dal territorio comunale sede di lavoro. Per le trasferte all’interno del Comune, che non rientrano nel perimetro applicativo dell’articolo 95, comma 3, non dovrebbe cambiare nulla: tassazione per il dipendente; deducibilità del costo al 75% per l’impresa (ex articolo 190 comma 5 del Tuir) anche se il pagamento è in contanti.

La norma prevede l’obbligo di pagare tali spese con versamento bancario o postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento previsti dall’articolo 23 del Dlgs 241/1997: carte di credito, di debito, bancomat, assegni bancari e circolari e strumenti elettronici di pagamento che consentano la tracciabilità del flusso (risoluzione 108/E/2014 e risposta 230/2020).

La norma richiede solo che il versamento sia tracciato, il che non presuppone che questo debba avvenire con uno strumento di pagamento riferibile al “datore di lavoro”. Quindi, ad esempio, la spesa del taxi potrebbe essere stata sostenuta dal dipendente in trasferta con la propria carta di credito. Il datore di lavoro, semplicemente, dovrà poi acquisire l’evidenza dell’avvenuto pagamento tracciato per trattare correttamente il rimborso.

Restiamo a disposizione per ogni possibile chiarimento.