Il Consiglio dei ministri, durante la seduta del 29 Gennaio, ha dato il via libera al decreto di proroga fino alla fine di Febbraio, evitando che da oggi iniziassero ad essere spedite le cartelle sospese ormai da quasi un anno. Il provvedimento, immediatamente operativo con la pubblicazione in Gazzetta, potrebbe essere poi «travasato» per la conversione nel decreto Milleproroghe.
Rimane ancora aperta la discussione su una eventuale riedizione della rottamazione delle cartelle e del saldo e stralcio di cui si parla da tempo.
In attesa di capire meglio cosa accadrà da qui a qualche settimana, cerchiamo di sintetizzare il contenuto del nuovo decreto sulla base di quanto riportato nel comunicato di fine seduta del Consiglio dei Ministri.
Atti sospesi fino al 28 febbraio
Il nuovo decreto riprende il contenuto del D.L. n. 3/2021, pertanto, il perimetro degli atti che rientrano nella sospensione dovrebbe essere lo stesso del precedente decreto:
- gli atti di accertamento, di contestazione, di irrogazione delle sanzioni, di recupero dei crediti di imposta, di liquidazione e di rettifica e liquidazione, nonché gli altri atti tributari elencati dall’art. 157 del D.L. n. 34/2020, il c.d. Decreto Rilancio (quali gli avvisi relativi alle tasse automobilistiche o alle tasse di concessione governativa);
- i versamenti, derivanti da cartelle di pagamento, nonché dagli avvisi esecutivi previsti dalla legge, relativi alle entrate tributarie e non che sono stati sospesi con il Decreto Cura Italia (art. 68, c. 1, D.L. n. 18/2020);
- la sospensione degli obblighi di accantonamento derivanti dai pignoramenti presso terzi effettuati dall’agente della riscossione e dagli altri soggetti titolati, aventi ad oggetto le somme dovute a titolo di stipendio, salario, altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, nonché a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione, o di assegni di quiescenza.
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